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TESTIMONIANZA
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Era il 15 agosto, tornavamo dalle ferie dalla Germania perché avevo scoperto qualcosa di duro sotto il seno sinistro; chiesi a mio marito di passare da San Casciano, poiché avevo sentito parlare di Don Gino e volevo esporgli il mio problema, ma mio marito, molto scettico, si convinse solo per merito della mia insistenza. Arrivati a Decimo, lessi il calendario che Don Gino teneva davanti alla chiesa, ma ogni giorno era contrassegnato con un “Assente”, scritto, come scoprii in seguito, con la sua calligrafia. Non rassegnata mi sedetti sul muretto del sagrato, e nonostante qualche insistenza per ripartire da parte di mio marito, rimasi seduta una mezz’oretta: l’attesa non fu vana perché a quel punto si avvicinò una 127 bianca da cui uscì un prete: - Don Gino, posso dirle una parola? – Certo, anche due! – rispose lui.
Gli raccontai la mia scoperta del nodulo sotto il seno sinistro e lui subito mi rispose: - Ora che ci siamo conosciuti io e te un ci si lascia più! (in effetti fino alla sua morte ero a cena da lui spesso, anche ogni 15 giorni) Te hai una mastopatia fibrocistica, perché non vieni con me che c’è una cocomerata a Castelbonsi?
Io accettai, sorpresa dal fatto che con persone mai conosciute prima fosse così alla mano e disponibile.
Arrivati a Castelbonsi mi portò in sacrestia dove mi benedisse. Passò si e no un mese che il mio problema al seno sparì come d’incanto. Preciso che l’unica che mi seguì successivamente fu una dottoressa omeopatica e mai ho seguito cure specifiche.
Questo è solo l’episodio più eclatante di cui sono diretta testimone, sono a disposizione per raccontare altri fatti e episodi legati a Don Gino con cui ero a contatto spesso, e lo sono attualmente con sua sorella e suo nipote.
Patrizia (Pomino)
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